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Polpo, il pesce dal sangue blu

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Il sangue dei polpi contiene enocianina, una proteina in cui è presente il rame, capace di trasportare l’ossigeno in tutto il corpo. A contatto con l’aria, il fluido diviene quindi blu. Questi cefalopodi oltre ad essere particolarmente ordinati sono anche molto intelligenti: sono in grado di orientarsi in un labirinto, risolvere piccoli compiti (come aprire contenitori col tappo), utilizzare utensili di fortuna per nascondersi dai predatori. I loro tentacoli hanno “menti” autonome. Due terzi dei neuroni dei polpi risiedono nei loro tentacoli e non nella testa. Può quindi capitare che un tentacolo risolva un piccolo compito mentre il suo proprietario è impegnato in altre faccende. Per mimetizzarsi i polpi non provano ad assumere i colori dell’intero habitat che li circonda ma scelgono un oggetto preciso, una conchiglia e si mettono in posa per assomigliargli. Dopo l’accoppiamento entrambi i partner muoiono. I maschi vagano qua e là per qualche mese finché non periscono. Le femmine invece, aspettano che le 100-400 mila uova deposte si schiudano, smettendo anche di mangiare pur di fare la guardia al prezioso carico. Dopo la schiusa, le cellule del corpo della madre vanno incontro a un suicidio programmato, che inizia dalle ghiandole ottiche fino a coinvolgere, mano a mano, tessuti e organi interni.